La proposta dell’Ue sui caricabatterie: uniformarli al tipo USB-C e venderli separatamente. I dubbi di Apple.
BRUXELLES (BELGIO) – L’Ue ha definito una proposta sui caricabatterie. L’Unione Europea, come riportato dal Corriere della Sera, ha chiesto di uniformarli tutti al tipo USB-C e di venderli separatamente. La modifica, che dovrà passare al vaglio del Parlamento europeo, dovrebbe entrare in vigore entro tre anni, ma non sembra convincere molto le multinazionali.
Per questo motivo non si esclude con contatto nei prossimi giorni tra le aziende e la commissione per provare a trovare un’intesa, ma le posizioni sono molto diverse e non sarà per nulla semplice arrivare ad un compromesso”.
La commissione Ue: “Risparmio da 250 milioni di euro”
La commissione Ue nella sua proposta ha precisato che “la riduzione della produzione e dello smaltimento di nuovi caricabatterie porterà ad una diminuzione della quantità di rifiuti elettronici intorno alle mille tonnellate all’anno e consentirà ai cittadini di risparmiare intorno ai 250 milioni di euro all’anno su acquisti di carica batteria non necessari“.
Come detto, le tempistiche non sono ancora note ma Bruxelles pera di poter chiudere il tutto entro il 2022 per dare 24 mesi di tempo alle aziende per mettersi in regola con questo nuovo provvedimento.
Apple frena: “Rischio per l’innovazione”
Una misura che non sembra convincere Apple. L’azienda non ha chiuso definitivamente la porta, ma ha parlato di “un rischio per l’innovazione. Siamo preoccupati che una regolamentazione severa soffochi le novità, il che a sua volta danneggerà i consumatori in Europa e nel mondo. Ci impegneremo con le parti interessate a trovare una soluzione che protegga gli interessi dei consumatori e la capacità del settore di innovare […]. Non vediamo l’ora di continuare il dialogo con le parti interessate per aiutare a trovare una soluzione che protegga tutte le parti interessate“.